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La leggenda della Torre Polidori

La Torre Polidori, in via Loggia dei Mercanti è una delle poche torri in città ancora visibile. Questa torre medievale è legata ad una leggenda locale che narra la vicenda del milite Polidoro Polidori. Si racconta che questi, combattendo in terra toscana, rimase ferito in battaglia e ricoverato in un locale ospedale. Qui a prendersi cura di lui, si dice, fu una bella ragazza di nome Romilda che presto divenne sua compagna e moglie.
Torre polidoriPolidoro ormai guarito e fresco sposo decise di tornare nella sua Orvieto portando con sè la moglie Romilda e dedicandosi all’agricoltura, i due decisero di abitare in una fattoria nella campagna di Bardano, vicino ad Orvieto. La vita rurale non si adattava però troppo alle esigenze di Romilda che, aveva al tempo iniziato ad allevare piccioni viaggiatori, forse per poter mandare messaggi alla famiglia lontana.
Ben presto stanca della vita in campagna, chiese al marito di poter andare a vivere nella città di Orvieto e così la coppia si trasferì nella dimora di Palazzo Polidori. Il fascino della moglie ed il profondo senso di gelosia che nutriva Polidoro fece si che questi decise di relegare Romilda nella torre del palazzo. Qui in questa torre godendo di un bel panorama, Romilda suonava e ricamava attirando a sè sempre uccelli e piccioni ma, nonostante tutto, il suo desiderio era di andarsene da lì.
Così accadde un giorno che al suo rientro in casa Polidoro non trovò più la moglie la quale sembrava scomparsa…come magicamente portata via dagli uccelli.
In realtà si narra che Romilda avesse fatto il calco della chiavi del palazzo e lo avesse affidato ad uno dei suoi amati piccioni che lo avrebbe portato alla famiglia della ragazza, cosicchè si pensa che la sua famiglia, venuta ad Orvieto, abbia aperto il palazzo e portato via con sè Romilda.

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